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12/13/2019 0 Comments Ma guarda sto str*Che fare quando qualcuno (magari pure in modo inaspettato e gratuito ci tratta male?)
11/29/2019 0 Comments Una questione importanteNavigando fra le varie pagine facebook, dedicate alla crescita personale (o simili) e in cui si trovano post di ispirazione e di motivazione, ho nontato che hanno molto successo i post con un carattere consolatorio. É normale, e non c’è niente di male. Il taglio di D/Revolution è diverso. Non siamo qui per darci una pacca sulla spalla, piangerci un po’ addosso, consolarci e poi andare avanti come prima. Siamo qui per darci una pacca sulla spalla, piangere, abbracciarci, consolarci e poi cambiare quello che non va. E per cambiare quello che non va bisogna prima di tutto avere il coraggio di mettere in discussione chi siamo, quello che stiamo facendo, quello che abbiamo fatto fin ora. E poi agire. Agire. Agire. Fossero anche azioni piccole. Ma agire. Goccia a goccia l'acqua scava la roccia, si dice... Questo è lo spirito di D/Revolution. Questo è il senso delle domande che a volte ti capiterà di vedere sulla pagina o nel gruppo. Chiediti: perché? Ma tutto questo è necessario? É così che devono andare le cose? Metti in discussione. Non accontentarti. Puoi darti di più. Puoi darti una vita diversa. Puoi realizzare i tuoi obiettivi, i tuoi desideri. Ma sei pronta a mettere in discussione tutto quanto? Perchè... Non prendiamoci in giro..è da lì che si parte. . 11/28/2019 0 Comments Le emozioni negative non esistonoDa qualche anno leggo abbastanza regolarmente la rivista Riza Psicosomatica. Mi piace la loro visione e il loro approccio. I loro consigli mi affascinano e molte volte mi hanno aiutato. Da poco hanno iniziato a pubblicare anche Riza Relax, e nel numero di novembre/dicembre, il numero 2, c’è tutto un servizio su come gestire le emozioni. A volte capita di sentirsi inadeguati perché la rabbia ci prende troppo spesso.. Oppure la tristezza, o l’ansia.. Eppure se approfondiamo un po’ scopriamo qualcosa di interessante. Non ci sono emozioni adeguate o inadeguate. Adeguato o inadeguati possono essere i nostri comportamenti, le azioni. Che sono adeguati, ovvero adatti o meno a una situazione. Come un vestito, che è adatto oppure o no alle diverse occasioni. Le emozioni no. Semplicemente sono. E ci parlano di noi, del senso e del significato di una determinata situazione per noi. Le emozioni non sono un abito, non è possibile cambiarle a piacimento. Mantenendo la metafora del vestito, le emozioni sono il nostro corpo, il nostro cuore, la nostra carne. Non si cambiano. E ciò che fa la differenza è la consapevolezza. Il problema nasce quando pensiamo che dovremmo essere diverse o provare emozioni diverse. Si rifiutano le emozioni e si prova a controllarle, perché quelle che ci sono non vanno bene. Il discorso è complesso, certo, ma credo siamo improntante ricordare le parole che leggiamo su Riza: "Tutti gli stati d'animo sono preziosi perché ci riportano in asse con il nostro destino. Il segreto è la consapevolezza". Come ci sentiamo è sempre legittimo, per noi. Ci parla di noi. Della nostra storia, di cosa conta per noi. Negli anni ho cercato di fare pace con le mie emozioni, e in questo mi hanno aiutato molto l’approccio della comunicazione non violenta, la visione di Riza e i suoi consigli, e poi.. arrendermi. Adotto il suggerimento di Riza di osservare e lasciare che le immagini facciano il loro lavoro, senza voler capire razionalmente. Senza voler per forza dare un senso. Da qualche parte, qualche parte di me, più saggia, sa. Che ci pensi lei… Ma perchè poi è così importante fare pace con le proprie emozioni? Perchè ci parlano. Ci dicono come stiamo, cosa pensiamo di una determinata situazione. Oppure ci dicono che qualcosa si sta muovendo dentro di noi. Censurarle o controllarle significa perdere il loro messaggio. Significa perdere un'occasione per entrare in contatto con noi stessi. Significa perdere un'opportunità di evoluzione, di crescita, di cambiamento.
Chi sono
Ciao! Sono Mailè, sono una Life Coach. Da anni mi appassionano gli argomenti legati alla crescita personale e al cambiamento. E da sempre mi affascina lo spirito del coaching, pragmatico, volto al raggiungimento dell’obbiettivo e all’organizzazione. Così ho unito queste due cose e sono diventata Life Coach. Nella vita mi occupo anche di arte (qui accanto mi vedi di fronte ad un'opera di Man Ray a Nancy, "Les grands Trans-Parents") e teatro, nel senso che studio, faccio la guida turistica e il critico teatrale (scrivo su una rivista on line). Perché te lo racconto? Perché credo che la cultura, l’arte e la bellezza siano uno strumento fondamentale della crescita personale. I grandi artisti, filosofi, poeti hanno riflettuto sull’esistenza, il senso della vita, delle relazioni. Credo sia importante ascoltare la loro voce, per crescere. Per questo ogni tanto capiterà anche qualche momento filo-culturale. Sono una persona molto riservata e anche se è consuetudine in questo momento utilizzare la propria biografia come strumento di marketing (sì, è per questo che adesso tutti ti raccontano i fatti loro per venderti qualcosa…) sono molto restia a farlo. Capisco che per conoscerci meglio sarebbe importante farti sapere chi sono con una bella narrazione, ma ti chiedo scusa, non lo farò. Non in questo momento almeno. Il nostro argomento è la crescita personale, ed è di questo che parleremo qui, non della mia biografia. L’idea che mi sono fatta nel tempo è che la faccenda sia piuttosto complessa. È importante essere motivati a cambiare, ma anche essere consapevoli di quale sia la nostra motivazione. Non ho fiducia in un cambiamento che nasce dalla sfiducia verso se stessi o dal giudizio negativo, o da un'idea di correzione. Da un lato credo che sia molto doloroso trattarsi così. A dall’altro credo sia anche poco funzionale, perché una parte di noi opporrà sempre resistenza, si ribellerà al giudizio negativo sottostante. Il paradosso del cambiamento è che per cambiare è necessario prima volersi bene così come si è. Rendersi conto che abbiamo attraversato molto dolore (e magari lo stiamo ancora attraversando) e che la prima cosa da fare è darsi un grande abbraccio e riempirsi di coccole. Un percorso di cambiamento profondo è lungo, dà soddisfazioni, ma a volte è anche faticoso. É un lavoro si riscoperta di sè, e allo stesso tempo una profonda messa in discussione dei nostri abituali schemi di pensiero e di azione. Se aggiungiamo anche il giudizio e il disprezzo verso di noi, è finita. É importante rendersi conto che fino a questo punto abbiamo semplicemente fatto del nostro meglio per darci quello di cui avevamo bisogno. Il cambiamento inizia quando ci rendiamo conto che le strategie che abbiamo utilizzato fino a questo momento non sono più funzionali o efficaci. Si tratta allora di riconnettersi a se stessi, e iniziare a darsi nuovi strumenti per ottenere ciò di cui abbiamo bisogno e per realizzare i nostri desideri. Una cosa che mi ha aiutato molto a fare questo cambiamento di prospettiva è stato l’incontro con la Comunicazione Non Violenta (CNV) di Marshall Rosenberg. Grazie alla CNV ho imparato che “ognuno fa quello che può e che sa fare per soddisfare i propri bisogni, nel modo che conosce”. Ho scoperto che i miei comportamenti erano un miscuglio di giudizi molto pesanti su di me e sulle mie azioni, mi sono accorta che ad ogni passo mi giudicavo e mi trattavo male. Avevo sempre con me un grosso bagaglio di giudizi e aspettative che mi portavo addosso. Ho imparato a prendere le distanze, ad osservare, a scoprire da dove nascevano quei giudizi. Ho imparato a metterli in discussione, se necessario, o ad utilizzarli per riscoprire i miei bisogni profondi, per provare poi a soddisfare questi bisogni in un altro modo. La CNV mi ha davvero cambiato la vita. Per questo la CNV è una componente fondamentale del mio progetto di Coaching. Credo sia uno strumento pratico davvero efficace per entrare in relazione con se stessi e gli altri in un modo nuovo, a cui non siamo abituati. Ricordati: Cambia. Ma non pensare mai, neanche per un momento che ci sia un prima e un dopo. Un prima di “sono sbagliata” o “non sono degna”, e un dopo di “si così va bene”. È un’idea distorta del cambiamento. E non porta a nulla. Solo altro dolore. Mi risuona nella mente la canzone della Aguilera.. You're beautiful! 10/9/2019 0 Comments Risoluta!Tentennamenti e paure spariscono di fronte a una buona risoluzione.
Che cosa significa essere risoluti? Ci dice Treccani: di persona che ha fermamente deciso ed è quindi pronta ad agire in un certo modo. Di persona salda nelle sue condizioni e nei suoi propositi, capace quindi di agire senza dubbi e incertezze. È interessante prestare attenzione all'idea di essere pronti ad agire. Essere preparati a farlo. E poi anche un certo rapporto con le paure ed incertezze. Cosa significa essere pronti ad agire? E agire senza dubbi e incertezze? Il rischio sembrerebbe quello di un’azione cieca, quasi irriflessiva, se si vuole. Chiedere gli occhi e buttarsi. No. Andiamo perciò all’origine della parola. Risoluto è participio passato del verbo risolvere. Risolvere viene dal latino ed è composto da re e solvere. Solvere significa: sciogliere per lo più nel significato di disfare, semplificare un legame o un intrico, chiarire una cosa complicata. In particolare: a. Scomporre, rendere evidenti i singoli componenti. b. semplificare, chiarire qualcosa di complicato e oscuro. Ora, detto che non tutto può essere semplificato o scomposto, emerge già a questo livello di indagine un aspetto davvero utile e interessante per comprendere meglio il significato dell’essere risoluti. Una buona risoluzione è quella che nasce dopo un’attenta e accurata analisi, valutazione. Essere risoluti significa allora prendere una decisione, essere fermi e determinati, dopo un’attenta analisi osservazione del problema. Non è un’azione cieca figlia di una volontà cieca. È un’azione meditata, frutto di una valutazione attenta. Ci piace!! 9/19/2019 1 Comment Marketing free zoneBene. prima ancora di cominciare iniziamo dalle basi. Dai principi che sorreggono questa mia impresa.
Ho deciso che ciò che conta per me in questa avventura è la condivisione, il creare comunità, la relazione con le persone. Questo è il focus. La relazione con te non è finalizzata alla vendita di un prodotto. Io faccio il life coach e divulgo la Comunicazione Non Violenta. Hai avuto modo di vedere una bellissima landing page, nella Home del sito. Se sei interessata a fare un percorso di coaching con me, c'è un simpatico form nella pagina dei contatti. Non ti perseguiterò giorno e notte con post, messaggi, inviti etc. etc. Io odio il funnel. (cerca su google) Nonostante tutte le parole e le teorie varie, se l'obiettivo è vendere, tutta l'impostazione del lavoro ne risente. Conosco le tecniche di marketing. Non le condivido. Conosco le dinamiche del medium e dei social. Cerco di non farmi travolgere. (E senza offesa, quando dico conosco intendo "ho studiato e approfondito")* Non è una strategia vincente e con vincente si intende che ti fa vendere. Pazienza. Vendere non è il mio obiettivo. So che questa impresa è votata al fallimento. Pazienza. Credo che per costruire un mondo migliore sia fondamentale rendersi conto di cosa sia il marketing. Conosco le sue regole e i suoi meccanismi. Vorrei contribuire e creare un luogo dove le persone siano fini e non mezzi (come diceva il bravo Kant). Un mondo altro. Fatto di dialogo. Di ascolto. Di gente che non vuole venderti niente. Di persone che hanno voglia di condividere, di mettere in moto nuove energie. Che hanno voglia di costruire insieme ponti, relazioni, comunità. Fatto di cultura Di pensiero Di arte di bellezza In questo momento tutto ciò è sommerso da una valanga di fango e detriti comunicativi. Occorre recuperare uno spazio. Una psazion che sia umano, centrato sulla persona, sul rispetto, sulla considerazione. Perché se non c’è uno spazio fisico e metaforico per delle relazioni vere, allora c’è solo un grande affollamento e tutto si perde. Serve spazio e serve silenzio. *Ah si, sono anche una di quelle persone che pensa che la cultura sia un valore. E che non crede che utilizzare forme colte sia un'offesa per gli altri. Imparare cose nuove è bello e fabene allo spirito. Non sentirti mortificato quando qualcuno parla di cose che non sai, è solo un'occasione per scoprire cose nuove. Se ti senti offesa allora questo non è il posto per te. |